Distributore

PRECEDENTI AUTORIZZAZIONI

Ø  Provvedimento Unico 2 del 04/12/2014

 

COMPOSIZIONE DELL’IMPIANTO

L’impianto a lavori ultimati sarà composto da:

1-      2 colonnine doppie Gasolio/ Super Senza Piombo/ GPL

2-      N° 1 colonnina Gasolio agricolo

3-        1 serbatoio cilindrico da mc. 30 per gasolio,

4-      N°1 serbatoio cilindrico da mc. 20 per Super Senza Piombo;

5-      N°1 serbatoio cilindrico da mc. 15 per GPL

6-      N° 1 serbatoio cilindrico da mc. 20 per gasolio agricolo

7-      1 accettatore di banconote e carte magnetiche per il self service pre-pagamento,

8-      N°1 Pensilina a protezione delle isole.

 

 

 

SERBATOIO CILINDRICO DA MC. 30 PER GASOLIO

 

 

 

 

N° 2 SERBATOI CILINDRICO DA MC. 20 PER SUPER SENZA PIOMBO E GASOLIO AGRICOLO

 

 

 

 

SERBATOIO CILINDRICO DA MC. 15 PER GPL


- FABBRICATO : postazione gestore e deposito oli           

 

Il fabbricato di servizio sarà posto nelle immediate vicinanze delle colonnine, e ospiterà un piccolo ufficio per il gestore dell’impianto e un locale dove verranno sistemate le confezioni di olio in latine. Per quanto riguarda il rispetto delle vigenti normative in materia di prevenzione degli incendi e della sicurezza nei posti di lavoro si veda la Relazione VV.FF.

 

-IMPIANTI :

  • Elettrico
  • Idrico
  • Reti di scarico


IMPIANTO ELETTRICO


Leggi e norme tecniche applicabili:

 

La costruzione degli impianti elettrici in luoghi classificati come “Luoghi con rischio di esplosione”, in base al Dm 22/01/2008 37, è soggetta a progettazione obbligatoria e ad esecuzione da parte di Ditta abilitata.

La Ditta esecutrice dei lavori, per le parti di sua competenza, ha l’obbligo di osservare il D.lgs 09/04/2008 n°81 sulla Sicurezza sul Lavoro, pertanto ha il dovere di predisporre, prima dell’inizio delle opere, il piano di sicurezza per l’esecuzione dei lavori, da redigere a seconda del raggiungimento o meno dei limiti del cantiere, e consegnarlo alla Committente dei Lavori per i doveri di legge, ivi compresi quelli del coordinamento di similari piani di altre Ditte presenti in cantiere.

Tutte le opere elettriche dovranno essere costruite a regola d’arte, giusto quanto disposto dalla

Legge 168/1968 e dal DM 22/01/2008 37 e dal citato Dlgs 09/04/2008 n°81.

Le norme tecniche da osservare per questa tipologia d’impiantistica elettrica, sono principalmente la Norma CEI 64-8, la Norma CEI 31-33 e la Norma CEI 31-35, oltre alle norme specifiche di prodotto riguardanti i materiali e le apparecchiature elettriche da usarsi.

Le aree destinate al travaso di combustibili liquidi da autobotti a cisterne interrate e queste ad autoveicoli, mediante apparecchiature elettromeccaniche fisse, vengono considerati luoghi con pericolo di esplosione e d’incendio, sono trattate, per la parte riguardante l’impianto elettrico, dalle Norme CEI 31-33 e 31-35/A.

Oltre alla suddetta, si applicano le norme generali, in particolare la 64-8 parte 7°, quest’ultima

specifica per gli ambienti a maggior rischio in caso di incendio.

Per la protezione contro la fulminazione, diretta e indiretta, sono da osservarsi le prescrizioni della Norma CEI 81-10.

Le modalità di esecuzione dell’impianto elettrico dipendono dalla classificazione che le Norme CEI

attribuiscono ai locali; in questa situazione gli ambienti sono di tre tipi:

-        con rischio di esplosione;

-         con rischio di incendio;

-          ordinari;

 

per i primi, consistenti principalmente nei centri di pericolo costituiti dalle colonnine erogatrici di benzina e le bocche di carico dei serbatoi interrati, in questo caso raggruppate nel carico concentrato, sono richieste esecuzioni antideflagranti o a sicurezza equivalente.

La seconda categoria, tipicamente il deposito oli e la colonnina erogatrice del gasolio, abbisognano di minori cautele, e sono sufficienti esecuzioni con grado di protezione meccanica minimo IP44; naturalmente per gli ambienti normali sono da osservarsi le prescrizioni generali ordinarie da eseguire per tutti gli impianti.

Particolare attenzione, negli impianti fissi di carburante, è posta sull’impianto di messa a terra che, oltre costituire parte fondamentale per la sicurezza delle persone, ha il compito di inviare a terra anche le eventuali cariche elettrostatiche che i veicoli per il trasporto di carburanti, essendo gommati, accumulano normalmente durante la marcia.

L’equipotenzialità elettrica tra le masse, da stabilirsi con certezza prima delle operazioni di travaso carburanti, è fondamentale per evitare anche la più piccola scintilla in caso di contatto, se pur accidentale, tra le masse a potenziale diverso.

Inoltre, per la protezione contro le sovratensioni provenienti dalle linee entranti, è da prevedersi l’installazione di adeguati SPD, limitatori di sovratensione, almeno nel Quadro posto al punto di consegna dell’ente erogatore del servizio.

 

1)  Materiali e apparecchiature da usarsi:

Nel giusto rispetto delle succitate leggi e norme, tutte le apparecchiature e i materiali dovranno essere costruiti a regola d’arte; dovranno avere la marcatura CE e preferibilmente di Marchio Italiano di Qualità IMQ.

Tutte le condutture elettriche, cavi e cavidotti, dovranno avere la caratteristica della non

propagazione dell’incendio, la minima ammessa per i luoghi con pericolo di esplosione.

Nelle zone classificate come Aree Pericolose, ex AD, tutte le connessioni elettriche e le apparecchiature che possono produrre archi o scintille, dovranno essere confinate in custodie classificate del tipo EEx, preferibilmente del tipo “d” secondo la direttiva Atex.

Sono da usarsi tubazioni underground del tipo a doppia camera, serie pesante con minimo 450 N; queste dovranno preferibilmente essere interrate a circa 50 cm di profondità, senza ulteriori protezioni meccaniche, se non il consueto manto d’asfalto o di massetti autobloccanti, ove previsto ed a favore della sicurezza.

Tutti i conduttori interrati saranno del tipo FG7-OR, con guaina unipolari e/o multipolari, mentre per il locale gestore, magazzini e altri servizi generali, si può far uso del filo unipolare NO7V-K, ugualmente non propagante l’incendio e rispondente alla Norma CEI 20-22 II, posato in tubazione sotto intonaco o con altra adeguata protezione meccanica, come ad esempio una tubazione a vista del tipo RK15.

Le sezioni dei conduttori nei circuiti terminali non sono mai inferiori a 1,5 mmq per il circuito luce ed a 2,5 mmq per per il circuito prese o forza motrice.

Il conduttore principale di protezione, PE, dal sezionatore per misure, fino al quadro generale, ha sezione di 16 mmq ed è isolato in PVC di colore giallo/verde.

 

Tutte le apparecchiature elettriche installate all’esterno e soggette ad agenti atmosferici, lampade e prese esterne, devono avere grado di protezione IP55, e naturalmente devono avere la possibilità di connettere a terra eventuali parti metalliche, se avessero l’isolamento di classe I.

2)  Alimentazione generale:

L’impianto ha inizio dal punto di consegna ENEL; questo è bene sia situato in luogo il più possibile distante dal corpo della costruzione e dalle colonnine erogatrici; infatti è necessario che sia facilmente accessibile dall’esterno in caso di pericolo e che di per sé non interferisca con le aree pericolose.

Le protezioni generali sono costituite da interruttori magnetotermici differenziali tetrapolati selettivi con Idn di 300 o 500 mA, potere di interruzione di servizio Ics almeno pari a 6 kA in trifase; gli interruttori derivati e in filiazione con i generali, è sufficiente abbiano potere di interruzione pari a 4,5 kA.

La protezione contro le sovracorrenti ed i contatti diretti e indiretti, sono realizzate secondo le prescrizioni della Norma CE_I 64-8 per impianti TT.

Pertanto la protezione contro le sovracorrenti è garantita dagli interruttori magnetotermici con In < Iz; quella contro i contatti diretti dall’isolamento delle parti attive, siano in classe I e classe II; quella contro i contatti indiretti dal coordinamento tra gli interruttori differenziali e l’impianto di terra, che produce l’interruzione dell’alimentazione in caso di guasto per dispersione di corrente entro la soglia differenziale.

Ogni circuito terminale sarà protetto da apposito interruttore magnetotermico differenziale ad alta sensibilità, posto nel quadro elettrico cui si riferiscono le linee.

I circuiti a bassissima tensione, ad esempio le linee telefoniche e di segnale, sono realizzate mediante condutture separate e commiste con altre linee, esclusivamente nei punti obbligatori delle apparecchiature che le utilizzano.

3)  Impianto di terra:

Dal calcolo preliminare sulla fulminazione, il volume del distributore, futura pensilina e locale operatore, risulta autoprotetto dalla fulminazione diretta.

L’impianto di terra pertanto svolgerà la funzione di protezione contro i contatti indiretti, per l’equipotenzializzazione delle masse ai fini antincendio e per il drenaggio delle sovratensioni indotte in caso di fulminazione.

L’impianto di terra generale comprende i plinti di fondazione, basamento pensilina, maglia elettrosaldata e quant’altro metallico è in intimo contatto con il terreno; inoltre detto dispersore costituisce il principale punto di drenaggio, tramite SPD, per le sovratensioni indotte ed entranti dalla linea elettrica aerea, che alimenta l’intero impianto.

Pur non facendo parte dell’impianto dispersore in senso stretto della parola, l’equipotenzializzazione delle masse estranee, tubazioni interrate, serbatoi, oltre i dispersori naturali, come i ferri dei plinti della pensilina e la maglia elettrosaldata, assicurano senza necessità di molti calcoli, il corretto valore di Rt atto a ben concordarsi con i differenziali di varia sensibilità presenti sui circuiti di alimentazione.

 

Il coordinamento con interruttori differenziali ad alta sensibilità, 300/30 mA, garantirà certamente la protezione contro i contatti indiretti e sarà di ausilio anche per i contatti diretti, per i quali è ovviamente obbligatorio l’isolamento delle parti attive; in caso di incendio l’interruttore differenziale fornirà una ulteriore protezione all’impianto, intervenendo alla minima dispersione di corrente e aprendo il circuito in guasto entro tempi valutabili in pochissimi millisecondi.

Ogni circuito sarà provvisto di conduttore di terra come 3° o 4° filo; ad esso andranno collegate tutte le masse conduttrici, degli apparecchi in classe I, che potenzialmente potrebbero essere sede di pericolo elettrico per le persone.

Stante l’equipotenzializzazione globale delle masse estranee e il conduttore di protezione passato con le alimentazioni elettriche, sono del tutto da evitare i soliti cavallotti generalmente inutili e talvolta anche contro la sicurezza; tutti i punti da equipotenzializzare saranno indicati nelle tavole di progetto da allegarsi in sede di collaudo.

Per la parte riguardante il distributore di carburanti, in prossimità dei passi d’uomo, saranno ricavati uno o più attacchi per le pinze di sicurezza dell’autobotte, in relazione al senso di marcia della stessa.

Essendo oramai d’uso comune, ai fini della sicurezza contro le perdite di prodotti petroliferi, utilizzare tubazioni in materiale isolante a doppia camera per il transito del carburante dai serbatoi alle colonnine erogatrici e pur essendo i serbatoi a intimo contatto con il terreno, sarà opportuno collegare gli stessi all’impianto disperdente, effettuando by-pass ove flange isolanti possano non assicurare con certezza la continuità elettrica.

 

4)  Quadro di comando generale Distributore:

Nel quadro generale, da verificare ed eventualmente ricondizionare, dal quale si comanda l’impianto di distribuzione dei carburanti, saranno alloggiati gli interruttori di ogni circuito, i salvamotori per le pompe se richiesti dalla tipologia degli erogatori, l’UPS o lo stabilizzatore di tensione per le linee di alimentazione della parte elettronica, nel caso non fosse già inserito nelle apparecchiature stesse.

Gli interruttori principali del quadro generale hanno tutti potere di interruzione di 6 kA, mentre i secondari derivati hanno potere d’interruzione di 4,5 kA, più che adeguato alla massima corrente di corto circuito in quel punto, in filiazione con l’interruttore generale nel quadro al punto di consegna ENEL.

E’ prevista l’inserzione di un interruttore orario e/o crepuscolare per l’inserzione automatica di parte delle luci esterne ed una postazione fissa di illuminazione di emergenza auto alimentata, proprio nel locale ove verrà posto il Quadro Generale.

Ogni interruttore dovrà essere dotato di targhetta di identificazione della funzione svolta; è auspicabile che il quadro abbia l’anta trasparente, con opportuno inserimento di lampade spia che segnalino la presenza della tensione di rete.

Tutti i quadri sono previsti con chiusura a chiave onde evitare interventi da parte di personale non autorizzato.

 

Tutti i quadri elettrici avranno tipologia ANS, saranno dotati dei dati di targa del costruttore ed, alla consegna, sarà certificata la regolarità della costruzione e delle verifiche effettuate in relazione agli obblighi derivanti dalla Norma CEI 17-13, per le parti ancora vigenti al momento della realizzazione; copia delle schede tecniche e delle prove dovranno essere consegnate al committente.

5)  Impianto di forza motrice:

Ogni utilizzatore ha linea e protezioni dedicate, con conduttore a sezione ragionevolmente sovrabbondanti rispetto alla esigenza di potenza dei motori, delle lampade per l’illuminazione od altri generici utilizzatori.

In particolare ad ogni colonnina di erogazione carburanti verranno portate due alimentazioni separate una per la forza motrice e una per la gestione della testata elettronica.

Le prese interne e esterne, monofase o trifase, sono raggruppate e comunque protette con interruttori da 16 A, qualunque sia il numero derivato dalla medesima linea di alimentazione.

Tutte le prese terminali, fino a 32 A, per disposizione normativa, sono protette contro i contatti indiretti anche da differenziale di 30 mA.

Un’altra conduttura è prevista per l’impianto delle pompe per la depurazione delle acque di prima pioggia, come si evince dalle linee previste nel quadro generale.

 

6)  Alimentazione specifica per erogatore:

La linea di alimentazione per gli erogatori sarà derivata dal quadro elettrico esistente, mediante apposito interruttore MTD, con le caratteristiche elettriche indicate nello schema del quadro elettrico generale.

La protezione contro le sovracorrenti ed i contatti diretti ed indiretti, sono realizzate secondo le prescrizioni della Norma CEI 64-8 per impianti TT.

Pertanto la protezione contro le sovracorrenti è garantita dagli interruttori magnetotermici con In < Iz; quella contro i contatti diretti dall’isolamento delle parti attive, siano in classe I e classe II; quella contro i contatti indiretti dal coordinamento tra gli interruttori differenziali e l’impianto di terra, che produce l’interruzione dell’alimentazione in caso di guasto per dispersione di corrente entro la soglia differenziale.

Ogni circuito terminale sarà protetto da apposito interruttore magnetotermico differenziale ad alta sensibilità, posto nel quadro elettrico cui si riferiscono le linee.

I circuiti a bassissima tensione, ad esempio le linee telefoniche e di segnale, sono realizzate mediante condutture separate e commiste con altre linee, esclusivamente nei punti obbligatori delle apparecchiature che le utilizzano.

In quest’impianto è prevista la realizzazione, in questa prima fase di intervento, dell’alimentazione per energia di un erogatore ed il suo collegamento all’impianto elettronico per i controlli di livello ed il Self-Service.

7)  Impianto di illuminazione:

Gli inviti per le aiuole, ove si decida di installarli, e le insegne, totem e altri indicatori, hanno alimentazione e linee dedicate; il Gestore potrà scegliere quali insegne tenere accese

permanentemente, per esempio in funzione del Self-Service, e quali invece staccare a partire da una certa ora, nella consueta denominazione di luci per tutta notte e luci per mezzanotte.

L’illuminazione esterna è suddivisa sulle tre fasi e su tre linee separate, per assicurare un minimo

di illuminazione anche nel caso che una parte del circuito vada in guasto.

L’illuminazione del Locale Gestore è quella tipica da ufficio, con luci fluorescenti lineari o faretti

con lampade a risparmio di energia.

8)  Impianto allarme e telesorveglianza:

Tale impianto non fa direttamente parte della presente progettazione e verrà dimensionato dalla Ditta installatrice del medesimo; in questa fase vengono date indicazioni non strettamente vincolanti, sulla predisposizione dei sensori e delle canalizzazioni utili per il posizionamento delle apparecchiature di impianto.

L’alimentazione elettrica, 230V-16°, proviene dal quadro generale ed è protetta da interruttore magnetotermico differenziale.

Volendo separare la parte “telecamere” da quella dei “sensori”, sono presenti nel quadro gli

interruttori anche per questo scopo.

La Ditta che progetta e realizza gli impianti ha il dovere di trasmettere la completa documentazione di progetto esecutivo alla Committente, compresa la Dichiarazione di Conformità e gli allegati previsti dal DM 37/2008.

8) Dispositivi per la sicurezza durante le operazioni di cantiere di costruzione:

Durante i lavori di completamento, la Direzione dei Lavori dovrà, di volta in volta, predisporre cautele tecniche indicate dal Dlgs 09-04-2008 n° 81, in funzione dei lavori correnti e della parte di opere elettriche realizzate.

In linea di massima potrà essere costruito un quadro di alimentazione provvisorio, completo di protezioni differenziali ad alta sensibilità e quadretti prese alimentati da linea dedicata; meglio se anche protetta da interruttori magnetotermici differenziali con interblocco sulle prese asservite.

Nel caso si faccia uso di un gruppo elettrogeno provvisorio, è raccomandato di esercire l’impianto in sistema TT, con un punto del sistema collegato francamente a terra; pertanto si dovrà far uso di differenziali ad alta sensibilità in coordinamento con l’impianto di terra di cantiere.

Per il resto vanno seguite le Norme tecniche 64-8 parte 7 specifiche per gli impianti nei cantieri di costruzione.

Nonché tutte le norme attuali per la sicurezza legata alle misure anti –COVID, da eseguirsi in base al Protocollo Sicurezza Condiviso del 14 marzo 2020, aggiornato al 24 aprile 2020 e 6 aprile 2021 ; che comprende l’informazione, le modalità di acceso al cantiere, sia degli operai che dei fornitori esterni, utilizzo e sanificazione delle macchine e degli attrezzi, DPI, luoghi e spazi comuni

,nonché sorveglianza sanitaria e gestione di personale sintomatico in azienda. 11) Manutenzione periodica:

La funzionalità e la sicurezza di esercizio potranno essere garantiti solo con una preventiva e costante opera di manutenzione programmata.

Legalmente il Datore di Lavoro è tenuto a far che gli impianti non costituiscano pericolo per

nessuno dei dipendenti o delle persone che gravitano nell’ambito dell’attività.

 

E’ fortemente consigliabile che, ogni semestre, un Tecnico qualificato, meglio sarebbe se questo coincidesse con lo stesso costruttore dell’impianto, verificasse i parametri elettrici dell’impianto ed eventualmente ne adegui le anomalie.

I Gestori, distributore, hanno il compito di controllare, almeno mensilmente, la corretta funzionalità

degli interruttori differenziali, agendo sul tasto di prova e verificandone l’apertura.

Di ogni operazione è consigliabile tenere traccia con apposita annotazione sul registro delle verifiche periodiche, a dimostrazione della cura con la quale si tiene l’impianto e per facilitare ogni intervento sull’impianto medesimo.

Per la salvaguardia delle condizioni funzionali e di sicurezza, ogni anomalia dovrà essere tempestivamente segnalata e rimossa.


IMPIANTO ELETTRICO


Nel futuro fabbricato/punto ristoro (da completarsi con altro intervento) a servizio dell’impianto di distribuzione carburanti, l’impianto idrico, alimentato tramite un serbatoio interrato da 10 mc approvvigionato periodicamente tramite autobotte, provvederà:

-  all'adduzione e alla distribuzione di acqua calda e fredda per i servizi igienici;

-  allo scarico delle acque usate;

Le tubazioni verranno realizzate in PVC (cloruro di polivinile) o in rame. Non saranno ammesse tubazioni in piombo per le sue caratteristiche di tossicità. Le tubazioni di adduzione principale al fabbricato saranno in PVC ad alta densità per consentirne l'interramento.


RETI DI SCARICO

La rete di scarico e ventilazione, realizzata in PVC, sarà costituita dai seguenti principali elementi:

-          collettore orizzontale di scarico: </